Pare che Annelotte de Graaf, la giovane musicista olandese che sta dietro al progetto Amber Arcades, abbia covato il sogno di registrare le sue canzoni per molti anni, mettendo da parte i suoi risparmi per poter produrre un disco.
Alla fine il sogno si è realizzato grazie alla Heavenly, che ha affiancato ad Annelotte il produttore Ben Greenberg ed un pugno di musicisti provenienti dai Real Estate e dai Quilt, permettendole di realizzare (a Brooklyn) il suo album d'esordio Fading Lines.
I dieci pezzi del disco mostrano un'artista che, pure sbucata apparentemente dal nulla, sembra già possedere un talento ed una maturità fuori dall'ordinario.
Musicalmente Amber Arcades si muove a suo agio in un guitar pop mosso e curatissimo nei particolari, non lontano dalle cose più immediate dei newyorkesi Sunflower Bean ma anche, perchè no, dalla dinamica psichedelia catchy degli Alvvays, spartendo con equilibrio momenti più brillanti e veloci ed altri più morbidi ed avvolgenti, in cui le appuntite trame delle chitarre si fanno più intricate e si depositano a meraviglia sulla delicatezza dell'organo.
Una delle sorprese più piacevoli dell'anno.
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