Ho scoperto
dell’esistenza dei Sunflower Bean guardando per la prima volta il bizzarro e
inquietante video di Easier Said,
dove la diafana Julia Cumming viaggia in moto in un paesaggio invernale, poi si
fa abbracciare da una specie di angelo della morte e infine balla con un
abitino improbabile davanti ad un falò con gli altri due Sunflower che le fanno corona (il
chitarrista sembra uscito dalla copertina di Blonde On Blonde!) . Al di là dell’aspetto
visivo – che è straniante e funziona – è l’enorme fascino della canzone che mi
ha subito colpito, con il suo torrenziale jingle
jangle di chitarra e la sua atmosfera mesmerica e cantabile allo stesso
tempo.
Human Ceremony, che è il disco di debutto di questi
ventenni di Brooklyn, è senz’altro di più della sola Easier Said, o forse di meno, per chi si aspettava un album
interamente votato alle leggerezze atmosferiche del guitar pop (in questo blog in genere si parla di questo). In verità
i Nostri sembrano pescare a piene mani soprattutto nello psich rock anni ’70, dividendosi
tra momenti più veloci e aggressivi (il nuovo singolo Wall Watcher ad esempio, o la potente 2013) ed altri più dilatati (l'elegantissima e sensuale Human Ceremony che apre il disco), mantenendo come costanti
caratterizzanti la morbidezza delle voci (di Julia e Nick Kivlen), la
ripetizione ipnotica delle liriche ed una cura davvero apprezzabile dei
particolari, il che mi fa pensare che i ragazzi abbiano non solo doti tecniche e
compositive notevoli, ma anche una cultura musicale retro vasta e diversificata.
Non tutto mi
convince a pieno, ma sono veramente bravi.
Bandcamp: https://sunflowerbean.bandcamp.com/
Bandcamp: https://sunflowerbean.bandcamp.com/
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