25 marzo 2016
Frankie Cosmos - Next Thing [ALBUM REVIEW]
Greta Kline, la 22enne newyorkese che si nasconde dietro l'alias Frankie Cosmos, è la figlia di
Kevin Kline. Detto questo (giusto per dovere di cronaca) occupiamoci subito di Next Thing, che è il suo secondo album
dopo una copiosa serie di EP semi-artigianali ed un debutto (Zentropy,
uscito nel 2014) che già faceva presagire un talento in crescita. Non
diversamente da artisti concittadini come Eskimeaux, Air Waves, Widowspeak,
Greta abbraccia un’etica indie-pop improntata ad un do it yourself che ambisce ad essere ad un tempo poetico ed
(auto)ironico. Le 15 canzoni del disco (quasi mai sopra i 2 minuti di durata)
sono ugualmente essenziali e brillanti, appoggiate con nonchalance sul suono appena appena ruvido di un guitar pop sornione e intelligentemente
disponibile ai cambi di ritmo. E’ evidente che la Kline, fin dai suoi esordi, punta a creare un mix
di spontaneità e personale raffinatezza compositiva (anche nelle liriche
autobiografiche), e il risultato le dà senz’altro ragione, dando vita ad almeno
una mezza dozzina di pezzi (Fool, On The Lips e Sinister i miei preferiti) che senza averne l’aria ti si imprimono immediatamente
nella memoria.
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