31 gennaio 2021

Stephen's Shore - Brisbane Radio EP


Il jangle pop, per sua stessa costituzione, è una costante ricerca della leggerezza, il tentativo di tradurre in musica la freschezza dell'aria o la luminosità del cielo. Molte band che suonano con le chitarre scampanellanti finiscono per forza per assomigliarsi l'un l'altra. Il plus sta allora proprio in quella straordinaria e ardua capacità di cui sopra: alcuni gruppi la raggiungono a pieno e da lì costruiscono la loro personalità, altri cercano più che altro  di imitare quelli che ci riescono.

Gli svedesi Stephen's Shore sono nel limitato novero delle band che il jangle pop non solo lo fanno, ma lo respirano come aria vitale. E questo da molti anni, come già notavamo cinque anni fa con il loro esordio di cristallina bellezza. 

Il quintetto di Stoccolma esce oggi con un nuovo EP che rinverdisce il fascino atemporale del proprio stile, che sembra piazzarsi idealmente a metà tra la West Coast dei Math & Physics Club e la Nuova Zelanda dei Bats. Solo quattro pezzi purtroppo, ma di grande nitore formale e di cuore caldo, come Viktor Sjodin e compagni ci hanno abituato.

26 gennaio 2021

SINGOLI DI GENNAIO 2021: Slugs, Kindsight, Swansea Sound, Wy, Mt.Misery

I SINGOLI DEL MESE DI GENNAIO 2021:

Kindsight - How I Feel

Terzo singolo per una delle "next big thing" dell'indie pop europeo. Scrittura sempre più elegante per un pezzo di ampia e languida bellezza. 

Swansea Sound - I Sold My Soul On Ebay

La nuova band della regina dell'indie pop Amelia Fletcher: C86, spirito punk, grande ironia. 

 

 Wy - Come Here

Il duo di Malmo porta avanti con personalità il proprio stile suggestivo e raffinato. 

 

 Mt.Misery - The Dreaming Days Are Over / I Was Wrong

Debutto per il terzetto guidato da Andrew Smith: twee pop di adorabile gentilezza. 

 

LA CANZONE DEL MESE:

Slugs - Super Sane

E' di una perfezione magnetica il nuovo singolo della band di Marissa Longstreet, crepuscolare e splendente al tempo stesso. 



21 gennaio 2021

Beach Bunny - Blame Game EP

Non abbiamo fatto in tempo a scrivere che Lili Trifilio è una che la sa lunga, ed ecco che non solo esce il nuovo EP dei suoi Beach Bunny, ma la ragazza di Chicago riesce pure a suonare live davanti alla platea vastissima del Jimmy Kimmel Show. Il che apre a un paio di considerazioni off topic che però mi sento di fare: la prima è che negli USA è normale che una band indie se è valida finisca nella tv generalista; lai seconda è che il concetto stesso di indie da quelle parti non corrisponde ad una sorta di religione che prevede la scomunica per un gruppo che osa farsi conoscere fuori dai canali per appassionati/nerd. Un concetto che dalle nostre parti è ancora pura eresia purtroppo. 

Al di là di tutto, i Beach Bunny continuano ad essere quello che erano nell'album che abbiamo amato l'anno scorso: orecchiabili in modo quasi spregiudicato e freschi di quella freschezza garage pop che è il marchio di fabbrica di ogni band di talento che suona insieme fin dal liceo. Le nuove canzoni sono, se possibile, ancora più catchy e levigate, il che spiega forse il salto di qualità (qualcuno lo chiamerebbe commerciale, vabbè) che Lili ed i suoi compagni stanno consapevolmente facendo, corredato da uno spirito di empowerment femminile (vedi Good Girls Don't Get Used) decisamente attuale. Se qualche teenager si innamorerà di quella roba strana che è la musica con le chitarre dopo avere ascoltato una canzone dei Beach Bunny, sarà già di per sé un trionfo. 

16 gennaio 2021

Subsonic Eye - Nature Of Things ALBUM


Non c'è nulla di meglio che iniziare l'anno nuovo con un album di ottimo livello. Gli autori sono una band di Singapore, i Subsonic Eye, che nel 2018 avevamo piacevolmente scoperto con il loro secondo disco

Nature Of Things ritrae il gruppo asiatico in una costante evoluzione dal suono più saturo e dichiaratamente noise delle loro prime cose ad un guitar pop di dinamica complessità che, per rimanere sempre in Oriente, può ricordare quello essenziale e raffinato al tempo stesso dei Say Sue Me. 

Attorno alla bella voce di Nur Wahidah i Subsonic Eye costruiscono una serie di pezzi dalle ritmiche uptempo, dove chitarre jangly e sfrigolanti si incrociano con spumeggiante energia, per rallentare poi spesso in una sorta di contemplazione acustica e ripartire. Il che dà alla struttura stessa delle canzoni una dimensione più ampia, articolata e quasi imprevedibile e rende il tutto davvero entusiasmante. 


11 gennaio 2021

Public Places, Cinema Lumière, Megumi Acorda EP

Come spesso è solita fare, la piccola ma preziosa etichetta cinese Boring Production mette insieme dischi di artisti che vengono da diversi luoghi dell'estremo oriente, accomunati dalla medesima sensibilità indie-pop nostalgica del mondo Sarah Records. Negli ultimi giorni la Boring ha fatto uscire tre EP ugualmente belli e interessanti, tutti realizzati da band filippine. 

Cominciamo con i Public Places. Il loro EP mette in mostra un jangly pop di programmatica delicatezza, dove tutto sembra fatto in punta di piedi e con una timida ma risoluta forza melodica di marca twee, che ricorda i primissimi Field Mice.

 

Dalle Filippine vengono anche i Cinema Lumière, che condividono con i Public Places la stessa attitudine morbida e crepuscolare, con in più però un lato più dilatato e sognante, che si esalta nel pezzo che chiude il loro EP, Dreamcatcher, un vero piccolo capolavoro di dream pop liquido e avvolgente. 

 

A chiudere il mio preferito dei tre: Unexpectedly di Megumi Acorda. I quattro pezzi dell'EP - che mi sembra di capire risalga a un paio d'anni fa ed è oggi riedito - aprono le porte ad un dream pop di grande raffinatezza, dove tutti i particolari (non ultime le armonie vocali) sono lavorati con una attenzione tutt'altro che artigianale e la strutturazione sonora è decisamente più complessa rispetto alle altre band citate. Aftershow è in particolare un pezzo di straordinaria ipnotica suggestione.