13 giugno 2020

Hinds - The Prettiest Curse ALBUM

C'era ovviamente una certa attesa per il nuovo - terzo - album delle Hinds. Le ragazze di Madrid nel loro quinquennio di attività hanno bruciato le tappe: esaltate dalla stampa già ai loro primi demo, trattate nei loro tour negli Stati Uniti non come un prodotto esotico ma come una band garage pop di tutto rispetto, headliners nei festival indie di mezzo mondo... Risultati che le quattro spagnole si sono conquistate con un esplosivo mix di talento e immagine, riuscendo praticamente dagli esordi a risultare subito riconoscibili nello stile e non solo (i numerosi e sempre spiritosi video girati negli anni sono parte integrante della loro proposta e non solo un orpello promozionale). 
Il garage pop delle Hinds non ha certo bisogno di presentazioni: è una sorridente e continua ricerca del ritornello killer, con quella spontanea commistione delle voci di Carlotta e Ana che è da sempre perfetta nella sua imperfezione e che si ama o si odia, senza vie di mezzo.  
The Prettiest Curse vede le quattro di Madrid compiere un ampio passo in avanti a tutti i livelli: scrittura (anche delle liriche, tra inglese e spagnolo), composizione di ogni pezzo, eclettismo, produzione, senza perdere un grammo della ironica freschezza che da sempre contraddistinge la loro musica e giocando con grande equilibrio a mettere insieme allegra sensualità e spirito post punk. Che poi è l'esatto opposto di quello che viene spesso rimproverato alle Hinds, come raccontano loro stesse nella sarcastica e geniale Just Like Kids (you're too pink to be admired and too punk to be desired).
I dieci pezzi dell'album sono altrettanti potenziali singoli, nati e suonati per essere memorizzati dopo un ascolto e canticchiati dopo due. E finalmente superano l'essenzialità chitarra-basso-batteria, entrando in pieno e senza remore apparenti nel mondo del pop e facendo l'occhiolino a stili diversi (Riding Solo per dire sembra uscita dalla penna del primo Beck).
Il disco indie pop dell'estate 2020. 

Nessun commento: