22 novembre 2025

CIEL - Call Me Silent ALBUM REVIEW

Riguardando indietro nella carriera dei CIEL, una band che seguiamo veramente da tanti anni, sembra impossibile che Call Me Silent sia il loro disco di debutto, ma in verità è proprio così. 

Michelle Hindriks e Tim Spencer da sempre hanno abbracciato l'idea di un post punk a cassa dritta, un po' dark wave e un po' ballabile, che sta a metà strada fra i Garbage, i Blonde Redhead, le Breeders e persino i Cardigans del loro periodo hype: muri di synth e chitarre, energia statica sempre al massimo ma imbrigliata da un basso pulsante e dalla batteria squadrata, la voce delicata ma graffiante di Michelle, una produzione che cura il suono in modo certosino e soprattutto un tiro che è potentissimo e trascinante quasi ovunque. 

La torrenziale infilata iniziale Call me Silent, Won't Obey, Thinking Of You, Hear Me Out, Will I Ever Feel Again mette subito in chiaro l'ambizione della band di Brighton di muoversi in un territorio che sta fra goth, shoegaze e pop, senza fare concessioni ad una superficiale immediatezza ma al contempo centrando uno dopo l'altro dei chorus di grande catchyness. 

Hold Onto You, che è l'unico momento di rallentamento introspettivo, notturno e sinuoso con il suo contorno di archi e la sua ritmica quasi trip hop, è un tocco di grandissima scrittura. 

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