In un piccolo mondo musicale come la scena indie pop di San Francisco è probabile che ci si conosca più o meno tutti, e non è un caso allora se i membri dei Telephone Numbers li ritrovi a suonare anche in altre band della baia che da queste parti amiamo incondizionatamente, dai The Reds Pinks & Purples ai Chime School, dai Seablite ai The Umbrellas.
E' evidente che c'è un terreno comune in cui fioriscono tutti questi artisti - un terreno che ha radici negli anni '60 delle dodici corde e della psichedelia - ma poi ogni gruppo ha una sua particolare attitudine che lo rende particolare e riconoscibile.
Per quanto riguarda The Telephone Numbers, il tratto distintivo è senz'altro il songwriting colorato, leggero e intelligente di Thomas Rubenstein, che in passato ha guidato i Love Birds, ha lavorato spesso e volentieri con Glenn Donaldson e ha pubblicato l'album di debutto dei TN nel 2021.
Scarecrow II è quindi il secondo disco del quartetto californiano e conferma alla grande il tocco pop di Rubenstein e compagni. Le chitarre jangly ovviamente non mancano, ma i Telephone Numbers allargano volentieri i loro orizzonti ad una dimensione cantautorale che utilizza spesso e volentieri violino, tromba e organo e ama alternare tempi più mossi (Goodbye Rock n Roll, Ebb Tide...) e momenti di serena introspezione acustica di matrice folk (Falling Dream, This Job Is Killing Me...), senza mai abbandonare nemmeno per un secondo quel senso di piacevolezza catchy che è uno dei marker della band (e Telephone Numbers Theme, con la sua allegra e scanzonata aria alla Heavenly, vale da solo il biglietto!).
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