Per restare nel paragone con Josh Hwang / Castlebeat, anche Barrow muove da stilemi post punk che partono da Joy Division, The Cure e Jesus & Mary Chain, attraversano la new wave mescolando chitarre jangly e synth, ed arrivano fino ad oggi con una grande freschezza ed un notevole potere di suggestione. E come Hwang - che, non è un caso, è il titolare di quella Spirit Goth Records per cui VULPIX incide - Jordan fa praticamente tutto da solo nello spazio creativo "da cameretta" della sua creatura musicale, ricorrendo giusto qua e là a qualche voce femminile in prestito.
Nelle canzoni di Barrow ritroviamo un'anima indie pop timida e luminosa al tempo stesso, tratti di malinconia che si aprono spesso e volentieri ad una delicata leggerezza, chitarre che scampanellano ipnotiche, morbidi carillon di synth, una ritmica sintetica essenziale e melodie di cantilenante gentilezza. L'infilata iniziale Red Moon, Lo-Life, Weekend-Off, I Am Just A Shell, è davvero entusiasmante; il resto non è da meno.
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