Un po' come è successo a Emma Kupa - più ruvida ed elettrica con i Mammoth Penguins, decisamente sopra i generi e rivolta al pop nelle sue uscite personali - anche Lande sembra smussare gli angoli nelle sue canzoni soliste, almeno dal punto di vista stilistico, visto che l'impegno politico-sociale dei testi resta forte.
Gli undici episodi del disco scorrono via veloci, mettendo insieme una persuasiva leggerezza melodica indie pop (Lande cita i Sundays e i Popguns come fonte d'ispirazione, e si sente), chitarre di contagiosa freschezza, avvolgenti ritmi mid tempo ed un senso di immediatezza, dinamismo ed apertura che anima davvero tutti i pezzi.
Ascoltando canzoni come Half With You, Ground Shaking o What Could I Sell mi viene da pensare che Lande Hekt sia veramente un ponte ideale fra i punk gentili della scena inglese (Fresh, Martha, etc.) e certo cantautorato femminile americano (Soccer Mommy per esempio), all'incrocio fra impegno, intimismo, una sottile inquietudine elettrica e un'attitudine sempre luminosamente positiva, che si incarna nella ricerca della melodia delicatamente catchy.
In definitiva, un disco di intelligente piacevolezza, essenziale ed efficacissimo in ogni suo passaggio, semplice e insieme curassimo nei dettagli. Una delle più gradite sorprese di quest'anno!
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