Curtis Paterson e Tilda Gratton hanno cominciato a suonare insieme in pieno lockdown con l'intenzione evidente di crearsi con la loro musica una personale via di fuga. Da un paio d'anni pubblicano singoli a cadenza regolare che da queste parti abbiamo regolarmente adorato, e finalmente è uscito il loro mini-album di debutto: sette pezzi che disegnano un dream pop dai colori pastello, leggero ed etereo come la voce di Tilda, screziato dallo scampanellio cristallino delle chitarre, profumato di una estiva malinconia.
Il duo di Manchester sceglie con convinzione la filosofia twee della delicatezza sognante, della fragilità quasi esibita, della semplicità raffinata e le loro canzoni sembrano spesso una versione da cameretta di Hazel English, con il canto dei grilli in sottofondo (lo sentite in Morning Sun), solo in pochi casi più veloci ed elettriche (Daisy), quasi sempre intrise di una bellezza liquida ed ipnotica (Something Othe Than You, Picnic In The Rain).
Non c'è dubbio che l'esordio degli Atmos Bloom sia un piccolo scrigno di meraviglie.
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