Nel lontano 2015 Healing Center dei Model Village era finito con merito tra i nostri album preferiti dell'anno. Da allora nessuna notizia sulla band inglese, fino all'uscita di questo nuovo album, che ci fa reincontrare piacevolmente Lily Rose e compagni come se il tempo non fosse mai passato.
I Model Village esistono in verità da ben più di un decennio, e da sempre suonano un folk pop raffinato che si nutre dell'artigianato pop inglese più colto (Prefab Sprout, The Beautiful South, XTC) senza perdere di vista i Fleetwood Mac, ma lo fa con leggerezza jangly degli Allo Darlin e con lo spirito eclettico dei Belle & Sebastian o dei Camera Obscura.
La scrittura sofisticata del collettivo di Cambridge si declina nella sua sicura capacità di attraversare i generi per essere semplicemente "pop", centrando sempre una grande immediatezza melodica e mettendo in fila episodi dai ritmi ed umori spesso ben diversi: il brio arioso di Oslo e Roll It Over e la delicatezza sognante di Sunburn, ma anche le ironiche vibrazioni funk di Popular Band, il rithm and blues addomesticato di Roles e Variety Box e la malinconica solennità di Miseyguts.
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