Sierra e Alex Haager, i due musicisti che stanno dietro al progetto Bed. (sì, c'è un punto, non è un errore, e in verità sarebbe tutto minuscolo), si muovono nella scena indie di Portland, Oregon da diversi anni, dopo che si sono sposati e trasferiti nel nord ovest.
In effetti Klickitat (il nome sembra alludere a uno sperduto paesino nei dintorni di Portland) non pare affatto il classico EP d'esordio dove le idee contano di più di come vengono prodotte.
I cinque pezzi del lotto, fin dall'iniziale pigra, sfrigolante e stranamente zuccherosa The Rule, sono scritti e suonati da gente che sa giocare con i particolari e, al di là di un'apparente ruvidezza, punta molto a creare un'atmosfera densa e avvolgente in ogni pezzo.
In verità la ricetta è piuttosto semplice: una sapiente alternanza delle voci maschile e femminile, un basso muscolare e distorto che fa da impalcatura con la batteria e nel fondo pennellate di chitarra che disegnano arabeschi sui bordi o aprono crescendo elettrici nei ritornelli più vigorosi (Wayward, Boys). E, a dominare il tutto, un'aura di notturna inquietudine che si mescola alla perfezione con le melodie in minore tipiche della band, con uno stile che un po' mi ricorda i Delgados. Per arrivare all'episodio migliore, Billy Joel, bisogna aspettare la fine: qui l'architettura è quasi shoegaze e la stratificazione sonora in chiaroscuro, arricchita dal pianoforte, è davvero notevole.
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