Devota ad ogni forma di indie-pop e basata in quel di Seattle, la Jigsaw Records è una di quelle piccole etichette americane che sembra divertirsi un mondo nel crearsi un roster di artisti provenienti dai luoghi più disparati del mondo. E così non c'è da meravigliarsi che i Marlovers, che sono di Mallorca, facciano uscire il loro nuovo album Waves con una label situata praticamente dall'altra parte del globo.
Il quartetto spagnolo, in giro da almeno un decennio e figlio di una scena pop alternativa che è seconda forse solo a quelle anglo-sassoni, suona un guitar-pop totalmente solare e melodico, sorridente e upbeat, nostalgico dei sixties come potevano essere una volta i primi Cardigans e oggi i Seapony, molto scandinavo (tra Alpaca Sports e The Sun Days) nell'amore incondizionato per la leggerezza dei suoni e dei ritornelli, sfacciatamente orecchiabile nella sua entusiastica ricerca della perfetta three minute song, con in più quell'aria esotica offerta dall'evidente accento di Marina Mullor.
Le dodici canzoni di Waves (I Hate su tutte, per il delizioso contrasto fra l'effervescenza catchy e le liriche) sorprendono in definitiva per la loro coinvolgente carica vitale e sembrano stare lì a ricordarci che la musica pop serve (anche e soprattutto) a mettere di buon umore chi la ascolta.
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