24 maggio 2025

J Dream Pop: una piccola selezione di dream pop giapponese SPECIALE

Abbiamo spesso (e volentieri) parlato di band giapponesi e ogni volta abbiamo sottolineato come da quelle parti ci sia una scena dream pop / shoegaze molto vivace. Non c'è dubbio che esista un gusto melodico tipicamente nipponico (molto dritto, spesso ad alto tasso zuccherino, talvolta sopra le righe) che penetra un po' tutti i generi. Nel nostro caso è evidente nelle produzioni di gruppi che conosciamo bene come Moon In June, Ferri-Chrome o Stomp Talk Modstone

Ma cercando in rete si trovano davvero dozzine di artisti interessanti che dubito siano conosciuti fuori dai confini nazionali (la barriera linguistica e l'uso degli ideogrammi contribuiscono a farceli sembrare un po' degli alieni e non è per nulla facile trovare informazioni in inglese).

Oggi vi propongo una piccola selezione senza alcuna pretesa di completezza o di tracciare mappe di genere. Giusto un pugno di canzoni uscite quest'anno che mi sono piaciute e possono servire a scoprire un pezzettino di un mondo apparentemente lontano, ma in realtà - almeno per quanto riguarda lo stile - molto molto vicino alle nostre passioni. Con dei tratti distintivi che scoprirete con facilità. 

Cominciamo con questo pezzo dei Cephalo, il mio favorito del lotto, che mi sembra dipinga bene l'attitudine catchy che dicevamo poco fa. La cantante Fuki è una potenza e la canzone non ha niente da invidiare alle cose migliori dei Night Flowers. 


Questi invece sono i Laura Day Romance. Il loro è un guitar pop delicatamente sognante, con chiare radici folk. Il video è una piccola delizia già di per sè.


I Tiny Yawn partono da un'essenzialità post punk ma la sublimano in una grande apertura melodica. 



Chiari elementi shoegaze nel dream pop scenografico degli Hakubi di Kyoto. 


Blue Train degli Yukiguni è una perla di malinconia e tenerezza. 



Una certa idea di scenografici emotiva è condivisa davvero da quasi tutti questi gruppi. Anche e soprattutto dai soffici Soda Light


E dai Goat Life di Tokyo, che chiudono la nostra piccola collezione. 


Prima di lasciarvi però - visto che siamo in tema - non posso che consigliare un disco che ormai ha dieci anni ma è un tesoretto di dream pop poetico, da riscoprire assolutamente: Are You Happy New? degli Apple Light


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