Mancava da qualche tempo un grande album uscito dalla sempre fervida scena indie pop spagnola. Ed eccolo qui: è il disco di debutto - davvero attesissimo - dei Pàlida Tez di Albacete, una band che da queste parti seguiamo da molto tempo e che lodiamo ogni qualvolta pubblica un nuovo singolo.
Maria Virosta, Samuel Cuevas, Manuel Castano ed Elena Perales hanno cominciato a suonare insieme da circa cinque anni e, come altri gruppi spagnoli (la traiettoria può andare dai Juniper Moon agli Apartamentos Acapulco e ai Linda Guilala) hanno imboccato una strada che attraversa in modo efficace e creativo sia l'esperienza shoegaze che il dream pop e l'indie dei Novanta.
Fin dalle prime note di Dibujo Animado, primo episodio del lotto, è evidente che i Pàlida Tez amano i muri sonici di chitarre, le melodie limpide sorrette dai synth e dalla sovrapposizione della voce femminile e maschile e le ritmiche torrenziali. Una dimensione che potrebbe venire tranquillamente dall'insegnamento dei Lush.
Nella seguente Wong Kar-Wai, più squadrata ma anche più catchy, lo stile invece è davvero quello dei primi Pains Of Being Pure At Heart, con in più una capacità narrativa ironica e leggera che riflette una forte personalità e che ritroveremo ovunque nel disco.
L'atmosfera più obliqua e notturna di Magia Negra apparentemente apre un'atmosfera più tesa, ma in realtà le chitarre si arrampicano su un crescendo di sicuro effetto che ricorda le cose più elettriche dei Say Sue Me.
Ser Adulta Es Un Disfraz parla proprio un'altra lingua: è un pezzo pop che ha una dimensione assolutamente cantautorale e una confezione di grande eleganza intorno ad uno scheletro acustico.
Se Varoufakis (titolo bizzarro che le liriche non spiegano particolarmente) si impenna su spigoli distorti, la bellissima Ultimo Partido riporta tutto in un paesaggio più morbido che conduce ad un finale spettacolare e suggestivo.
A seguire l'ndie pop di marca Sarah Records nella avvolgente Lo Que Hay, prima di quello che è veramente un piccolo anthem ibrido di power pop e shoegaze, Mejor Al Revès, che ricorda molto da vicino i nostri amati Apartamentos Acapulco.
In chiusura un piccolo gioiellino fragile come La Dispersiòn, affidato alla voce di Samuel Cuevas, che è anche un bell'inno al desiderio di fuga.
In definitiva Un Extraño Estado De Ànimo è un album allo stesso tempo di grande compattezza stilistica ma anche ricco di di sfumature diverse, che tracciano alla perfezione la notevole maturità della band spagnola.

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