Wound, che è il secondo album a nome Sea Of Days dopo l'esordio Adrift (del 2022), mostra in modo chiaro l'idea di indie pop di Shane: liquida, avvolgente, sottilmente malinconica e sognante, intessuta con una sapiente trama di chitarre cristalline, raffinatissima nella sua ricercata essenzialità.
Dopo il soffuso e atmosferico inizio Wound Poem , dove sentiamo la voce di Maud Ayways, si succede una serie di pezzi di piacevolissimo dinamismo, che si muovono in punta di piedi tra paesaggi decisamente dream pop ora eterei e sfumati (la lunghissima City Shroud, dove l'uso dei synth è preponderante), ora più notturni e romantici (l'organo di Hold The Beauty Close), a tratti echeggianti i Cure più dilatati (Music In Silence)
Ma è soprattutto quando i ritmi si alzano leggermente e l'elettricità è più libera di fluire che Sea Of Days dà il meglio, perchè riesce ad unire con naturalezza catchyness e forza: la rotonda Where Do I Begin, la coinvolgente Duality, la splendida Caves, che a mio parere è il punto più alto del disco, con la sua calma che si trasforma in scenografico crescendo.
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