Nel caso di Philine Mayer e Manuel Romero Soria - i Roller Derby nascono e vivono grazie alla loro perfetta simbiosi artistica - il pop touch è talmente evidente e dominante da definire quasi di per sé il loro stile, trasformandolo in un'esperienza da un lato emozionale e dall'altra dannatamente raffinata.
I dieci pezzi di When The Night Comes possiedono davvero un senso di "bellezza" decisamente peculiare: sono morbidi e malinconici, romantici e scenografici, crepuscolari e di rotonda piacevolezza, sottilmente inquietanti ma assolutamente confortevoli, luminosamente diafani e programmaticamente algidi.
La voce di Philine, che è elegante come Nico ma meno spigolosa, è il plus della band di Amburgo: ha un magnetismo che è anche difficile da spiegare a parole, ma tiene insieme tutto con una forza quasi magica. Intorno tutto gira con l'armonia dreamy e retro-pop che conosciamo fin dai loro esordi: chitarre, basso e synth che parlano la lingua degli '80, avvolgenti e dalla superficie corrusca, al servizio di melodie che partono sommesse e si aprono sempre verso ritornelli di intelligente e sorniona immediatezza. Quello che è stato il mondo dei Sambassadeur, che forse è il gruppo che più si avvicina ai due tedeschi, ma anche di tanti altre band scandinave (qualcuno ricorda i Burning Hearts?)...
In effetti, se il primo album dei Roller Derby era dichiaratamente una collezione di singoli, questo non lo è, però lo sembra a tutti gli effetti, perchè quasi tutti gli episodi hanno - ci ripetiamo - quel tocco pop che li rende "facili", pur non essendolo affatto nella scrittura e nella confezione.
Già l'infilata iniziale - Dreams, Last Night e Ready To Forget - vale il viaggio e disegna un ritratto chiarissimo di quello che il duo di Amburgo vuole fare: grandi melodie, forte emotività lirica, straordinario dinamismo e una confidenzialità cartchy che parla direttamente alle orecchie e al cuore di chi ascolta. Ma l'intero When The Night Comes è nel complesso veramente uno scrigno di canzoni spacca cuore, da Emily's Dance a Goodbye, che riescono sempre a mescolare - deve essere nel dna dei tedeschi da due secoli e mezzo - un'eleganza apparentemente un po' distante ad un afflato passionale quasi estenuato.
Un disco di radiosa e notturna bellezza.
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