14 ottobre 2019

Big Thief - Two Hands ALBUM

E' passata giusto una manciata di mesi dall'uscita di U.F.O.F, il terzo album dei newyorkesi Big Thief, e già la band di Adrianne Lenker è pronta a stupirci con un nuovo lavoro. Stupirci è il verbo giusto quando si parla dei Big Thief, perchè il vero marchio di fabbrica del gruppo sembra essere la sua incatalogabilità: folk nell'anima, indie rock nell'indole sperimentale, pop come propensione nascosta ma irrinunciabile. 
Chiusi in uno studio nel deserto a qualche miglio dalla frontiera messicana, i Big Thief creano, suonano, registrano in presa diretta, quasi senza post-produzione, alla ricerca di un'essenzialità di scrittura che riflette evidentemente il luogo che hanno scelto e si distanzia dalla vitale foresta nordica in cui avevano realizzato l'album precedente. Come a sottolineare ancora una volta il legame fra la loro musica umanistica, densa ed emozionale e la Natura che ci sta attorno.
Come sempre la voce di Adrianne Lenker ha qualcosa di impressionante e miracoloso, per la sua innata capacità di rendersi interprete di ogni più minuta intenzione dei suoi pezzi. I suoi tre compagni le girano attorno con una grazia scabra, mescolando elettrico ed acustico e smussando in qualche modo la forza quasi disturbante del suo sofferto e torrenziale songwriting
I dieci episodi, uno dopo l'altro, abbracciano, travolgono, esaltano, inquietano, accarezzano, colpiscono senza pietà e immediatamente consolano, sembrano provenire da un territorio senza tempo e senza confini, da una frontiera ideale della grande musica americana e al contempo dallo scrigno segreto di una cantautrice a suo modo timida e introversa. 
Un album semplicemente formidabile.



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